Borsi  Laura  Francesca

(1886 - 1912)

 

La sorella di Giosuè, detta anche più familiarmente "Lauretta", era nata in quel di Castagneto di Maremma il 31 dicembre del 1886, primogenita di casa Borsi. Frequentò il Ginnasio di Livorno per poi proseguire gli studi presso l'Istituto Femminile della Maddalena. Fu una giovane e promettente attrice della Compagnia Novelli di cui era riuscita a diventare la "Prima Donna". Una grande maestra, Virginia Marini, fu la prima a saggiare il valore artistico di Laura ed il giudizio che l'illustre attrice ne dette si consolidò con il tempo, tanto che molti la definirono come la "nuova promettente Duse". Laura esordì con Ermete Novelli a Firenze (al Teatro Niccolini) nella "Marianna" con il ruolo della "Baronessa Levi". Con tale compagnia rimase sino al 1911 solcando anche i teatri parigini. Poi fu scritturata da Ermete Zacconi come prima attrice, compagnia che avrebbe dovuto raggiungere nel settembre 1912. Laura aveva grazia di persona e di gesto, voce, intelligenza vivace, eleganza. Nel 1908, dalla relazione con il figlio di D'Annunzio (Gabriellino), ebbe il figlio Corrado detto "Dino" (scomparso poi prematuramente nel 1913) mai riconosciuto dal padre. Una sera uscendo da teatro, cenò con ostriche crude e cinque giorni dopo le si manifestò il tifo. Seppure assiduamente curata per circa cinquanta giorni dal professor Frugoni, morì a Firenze nel luglio del 1912 a seguito di ulteriori complicazioni e sopravvenute malattie. La grave malattia venne inesorabilmente a stroncare la breve e promettente carriera, alle ore 8,30 del 18 luglio 1912. Anche Laura Borsi morì senza i conforti religiosi: il trasporto funebre, in forma civile, ebbe luogo alle ore 18 del 19 luglio dall'abitazione dell'estinta in via Jacopo Nardi 5. Fu sepolta insieme al padre Averardo nella parte acattolica del Cimitero delle Porte Sante (poi il Comune di Firenze, ereditandone l'amministrazione, già cattolica, abolì tale distinzione).

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